
Ti acColgo
Supporto psicologico e psicoterapeutico rivolto a bambini e ragazzi, con o senza disabilità, ai loro fratelli e sorelle (siblings) e alle loro famiglie

Psicoterapia Cognitivo Comportamentale
La terapia cognitivo comportamentale è un approccio terapeutico, evidence based, efficace per aiutare le persone ad affrontare i loro problemi emotivi e comportamentali.
Ha il suo fondamento sull’idea che quello che sentiamo e quello che facciamo è influenzato dal nostro modo di pensare. Emozioni controproducenti, quali paura, ansia, rabbia, depressione, vengono mantenute perché sono alimentate da pensieri negativi e dannosi.
La teoria di fondo, evidenzia l’importanza delle distorsioni cognitive e della rappresentazione soggettiva della realtà nell’origine e nel mantenimento dei disturbi emotivi e comportamentali.
Ciò implica che non sarebbero gli eventi a creare e mantenere i problemi psicologici, emotivi e di comportamento, ma questi verrebbero piuttosto largamente influenzati dalle strutture e costruzioni cognitive dell’individuo.
La terapia cognitivo-comportamentale (CBT) si propone, di conseguenza, di aiutare i pazienti ad individuare i pensieri ricorrenti e gli schemi disfunzionali di ragionamento e d’interpretazione della realtà, al fine di sostituirli e/o integrarli con convinzioni più funzionali. Il terapeuta lavora insieme al paziente per stabilire gli obbiettivi della terapia, formulando diagnosi e un piano di trattamento. Questa terapia è basata sulla collaborazione tra paziente e terapeuta, poiché entrambi sono coinvolti attivamente nell’identificare specifiche modalità di pensiero (che possono causare sofferenza al paziente) e nel metterle in discussione.
Lo scopo della terapia si basa sulla risoluzione dei problemi psicologici concreti, come per esempio la riduzione dei sintomi depressivi, la riduzione o eliminazione di rituali compulsivi o attacchi di panico, la promozione delle relazioni funzionali con gli altri, la diminuzione dell’isolamento sciale, etc.
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scrivici a: trecervellisulcomo@gmail.com
Psicoterapia Sistemico Relazionale
La psicoterapia sistemico-relazionale è basata su un modello teorico che vede al proprio centro la relazione. In quest’ottica, il sintomo non viene inteso come un problema individuale, ma come la manifestazione di un disagio che riguarda il contesto in cui esso si esprime.
Nella pratica, il terapeuta sistemico-relazionale si occupa di intervenire sia sulla sofferenza personale legata ai rapporti familiari o extra-familiari sia su diversi disturbi clinici, valutando e indicando quale sia il setting più appropriato per il trattamento delle difficoltà emerse. In particolare, se la scelta ricade su un lavoro con l’individuo, l’obiettivo è quello di esplorare la dimensione interpersonale delle relazioni nella realtà del paziente, ma anche ciò che avviene nel suo mondo interno, individuando nessi, significati e risorse che possano determinare un cambiamento ed un maggior benessere.
Nel lavoro con la coppia, l’attenzione è posta non solo al conflitto o all’espressione del disturbo della coppia, ma anche alla contestualizzazione di tale disagio in base alla fase del ciclo di vita in cui la crisi avviene e alla storia familiare di ognuno dei componenti, in un’ottica trigenerazionale, con l’obiettivo di aiutare i due partner a comprendere le ragioni profonde della propria sofferenza e a superare la fase di stallo in cui la coppia si trova. Infine, nel lavoro con la famiglia, il sintomo non è visto come un problema del singolo individuo, ma come l'espressione di dinamiche disfunzionali presenti all'interno dell'intero nucleo familiare, i cui effetti si ripercuotono su tutti i membri del sistema e sulle loro relazioni. La psicoterapia familiare si basa quindi sull'osservazione delle interazioni fra i vari componenti della famiglia e si propone di identificare e risignificare tali dinamiche disfunzionali, in modo da fare emergere nuove e più adeguate modalità di stare in relazione, sfruttando le risorse presenti all'interno del sistema e riattivando la naturale capacità riparativa ed evolutiva della famiglia stessa. Il terapeuta sistemico-relazionale, nell'intervento con la coppia e con la famiglia, può avvalersi della collaborazione di un altro professionista, con il quale si adopera a svolgere una co-terapia, assetto che risulta essere più efficace per il raggiungimento dei suddetti obiettivi
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SUPPORTO AI SIBLINGS
"Perché da quando c’è mio fratello/sorella non possiamo più andare in quel posto che a me piaceva tanto?"
"Perché la mamma e il papà trascorrono meno tempo con me?"
"Perché tutto ruota intorno a mio fratello/sorella?"
"Quando sarò grande dovrò occuparmi io di mio fratello/sorella? Sarò in grado?"
"Dovrò sacrificare la mia vita a lui/lei?"
"Perché mio fratello/sorella si comporta in questo modo?"
"Cosa significa “Disabile”? “Autistico”? “ADHD”? “Ritardo mentale”?!
Queste sono solo alcune delle domande che molti fratelli e sorelle di bambini con disabilità si trovano a porsi durante la loro vita e spesso per i genitori è difficile e doloroso dare delle risposte. A volte è difficile trovare le parole giuste che possano essere corrette, esaustive e comprensibile per i figli; parole sincere ma che non rischino di turbare eccessivamente i ragazzi.
Con l’arrivo del/la bambin* con disabilità la famiglia necessita inevitabilmente di un momento più o meno lungo per potersi ri-organizzare, dovendo elaborare un momento di crisi e accettazione della diagnosi.
Durante questa delicata fase può capitare che gli altri figl* presenti nella famiglia subiscano un brusco cambiamento di rotta nella loro quotidianità, rischiando nel tempo, a loro volta, di manifestare sintomi di disagio, stress, ansia e depressione.
Essere ascoltati e compresi è ovviamente un loro diritto e ascoltare e comprendere è nostro dovere per far sì che le relazioni tra fratelli o con gli altri pari non ne risentano in maniera disfunzionale.
Il progetto ha lo scopo di sostenere e affiancare i fratelli e le sorelle di bambini con disabilità fin dai primi momenti della diagnosi fino a quando ritenuto per loro necessario. Dopo una prima fase con incontri a cadenza settimanale di conoscenza, supporto e spiegazioni specifiche, verranno concordati con i genitori degli incontri di monitoraggio cadenzati o su richiesta specifica.